Mykonos è un’isola greca delle Cicladi, situata nelle vicinanze di Tino, Siro, Paro e Nasso. Ha una superficie di 96 km² e il suo punto più elevato raggiunge i 341 m sul livello del mare. Al censimento del 2001 contava 9320 abitanti, per la maggior parte residenti nella città di Mykonos (nota anche come Chora), che sorge sulla costa occidentale.
Dal punto di vista amministrativo l’isola fa parte della periferia dell’Egeo Meridionale ed è costituita dall’unico comune di Mykonos, il cui territorio si estende anche sulle vicine isole di Delo, Rineia oltre che su numerosi isolotti disabitati, per un totale di 105,2 km² di superficie.
I famosi mulini di Mikonos con l’occupazione romana delle Cicladi, Delo divenne un porto libero e la vicina Mykonos visse un periodo di grande seppur breve prosperità, concluso nell’88 a.C. quando Delo fu rasa al suolo durante la Prima guerra mitridatica. Sotto l’Impero bizantino l’isola fu inserita nella provincia dell’Acaia e a seguito degli eventi della quarta crociata e la caduta di Costantinopoli, fu quindi occupata dai veneziani capitanati da Andrea Ghisi.
A quest’epoca risale la costruzione dell’agglomerato di chiese della Panaghía Paraportiani, poi proseguita fino al XVII secolo. Conquistato nel 1537 dal corsaro Khayr al-Din Barbarossa, il suo territorio venne poi sottomesso dai turchi fino alla rivoluzione del 1821, in cui i miconiani si distinsero come protagonisti delle lotte per l’indipendenza greca (in particolare l’eroina Manto Mavrogenous, secondo alcuni storici nativa dell’isola).
Nonostante la liberazione, l’attività mercantile dell’isola subì un rapido declino dalla seconda metà del XIX secolo, in particolar modo dopo l’apertura del canale di Corinto nel 1904, favorendo l’emigrazione il conseguente progressivo spopolamento[8], frenato solo negli anni cinquanta dal crescere di quell’interesse turistico, prima per Delo e poi anche per Mykonos, che col tempo ne è diventato la principale fonte di sviluppo economico.