Alcune cose che forse non sai sul Colosseo
Il Colosseo non ha bisogno di presentazioni: è una delle sette meraviglie del mondo moderno nonché uno dei simboli di Roma. Quello che oggi vediamo è solo un terzo della costruzione originaria eppure, nonostante questo, continua ad affascinare e a destare meraviglia.
Ma lo conosciamo davvero? Ecco alcune curiosità che solo in pochi conoscono. Scopriamole insieme!


Perché si chiama Colosseo
Il suo nome originale è Anfiteatro Flavio (fu costruito da Vespasiano e Tito della dinastia Flavia) ma da secoli è conosciuto come Colosseo. Perché? Secondo la teoria più accreditata il nome deriverebbe dal “colosso” di Nerone, la statua bronzea un tempo collocata a pochi metri dall’anfiteatro. Altri invece sostengono che derivi dal luogo in cui sorge, il colle dove una volta si trovava un tempio di Iside (da cui Collis Isei).
Fu utilizzato come cava di materiali
Il suo aspetto attuale è ben diverso da quello che si poteva ammirare sino al periodo imperiale, quando si presentava ornato da statue, fregi e marmi. Dopo la caduta dell’Impero fu abbandonato per secoli e le sue pietre furono utilizzate come materiale da costruzione, alcune anche per edificare la Basilica di San Pietro e Palazzo Barberini. Fu Papa Benedetto XIV a mettere fine a questo saccheggio nel XVIII secolo, quando riconobbe il suo valore storico come luogo in cui i primi Cristiani furono torturati a morte.
Il lato oscuro
Nel Medioevo era convinzione comune che fosse una delle sette porte dell’inferno. Si credeva infatti che durante la notte le anime dei gladiatori morti vagassero nei sotterranei, incapaci di trovare il riposo eterno. In quel periodo poi c’erano anche bande di briganti che lo usavano per seppellire le proprie vittime mentre nel XVI secolo divenne il ritrovo di maghi e stregoni, che attribuivano poteri magici alle erbe che crescevano tra le sue rovine.
Fu usato come piscina
Oltre che per i combattimenti dei gladiatori, fu utilizzato anche come piscina per le naumachie, gli spettacoli in voga nell’antica Roma che riproducevano fedelmente le battaglie navali di epoca greca e romana. Accademici hanno a lungo sostenuto che fosse impossibile riprodurre questo tipo di spettacoli nel Colosseo ma secondo Martin Crapper, professore all’Università di Edimburgo, l’acqua scorreva attraverso una serie di pozzi interni e tubazioni concentriche al di sotto delle tribune dello stadio.
Uno speciale orto botanico
Per secoli il Colosseo è stato meta di esperti di botanica, che hanno studiato la flora cresciuta spontaneamente al suo interno. Nel corso del tempo oltre 400 specie diverse di piante, tra cui alcune di origine esotica ed equatoriale, hanno messo le radici tra le rovine. Secondo gli studiosi la loro crescita è stata favorita dal particolare microclima caldo e umido dell’anfiteatro.